ALZIAMO LA TESTA?
Partiamo!
Dunque, per sparare in Fossa olimpica la testa deve essere posizionata in modo tale che la linea degli occhi sia perpendicolare alla linea di mira della bindella. Cosa significa, in soldoni? Che un istruttore che si pone di fronte a un allievo che imbraccia il fucile per la prima volta, si rende subito conto di quale sarà il primo difetto da correggere.
Il tiratore destro ha la tendenza a “schiacciare” troppo la testa, inclinandola a destra; in questo modo la linea che unisce gli occhi è in posizione diagonale rispetto alla bindella. Non va bene. Bisogna cercar di fare in modo che la linea degli occhi sia perpendicolare alla bindella. Un tiratore sinistro potrà invece facilmente incorrere nell’errore opposto: inclinare troppo la testa a sinistra, con la linea che unisce idealmente gli occhi inclinata in diagonale opposta a quella descritta in precedenza. Stesso identico discorso: non va bene. Un buon istruttore correggerà immediatamente questo difetto, prima ancora di iniziare a sparare; non posizionare correttamente la testa porta a una visione non reale della traiettoria del piattello, con conseguente errore.
Per fare un esempio pratico, è come guardare un orologio a lancette: se lo guardiamo in posizione corretta, vediamo l’ora. Se lo guardiamo inclinando la testa da un lato o dall’altro, non riusciamo a percepire l’orario corretto per una parziale visione. Ancora una volta, il suggerimento banale, ma importante, è quello di fare tesoro degli insegnamenti impartiti in pedana, per poi fare pratica… a casa! Ci si posiziona davanti allo specchio, con tanto di fucile imbracciato (mi pare ovvio precisare che è doveroso un controllo in più di quello che ritenete sia normalmente necessario ai fini della massima sicurezza, dal momento che – seppure scarica – state maneggiando un’arma dentro casa) e semplicemente… ci si guarda. Sebbene la nostra immagine riflessa sia opposta, la posizione degli occhi sarà immediatamente visibile. Anzi, davanti a uno specchio, potremo capire con immediatezza come basti poco per riportare la testa nella posizione corretta. Naturalmente il segreto sta poi nel mantenere questa posizione, oltre che nell’impararla.
Con l'allenamento costante questo errore viene corretto (dipende poi dalla frequenza con cui il tiratore si reca sui campi da tiro, sulla sua predisposizione personale, sulla sua voglia di migliorare).
Una volta imparata la posizione degli occhi (e conseguentemente della testa), come si appoggia la testa sul nasello del calcio? Senza entrare in disquisizioni sul nasello regolabile, che equipaggia quasi tutti i fucili da tiro dotati di bindella regolabile, anche in questo caso esistono un paio di regolette.
La posizione corretta, per un destro, sarebbe quella di avvicinare una terna di parti del proprio corpo sul calcio. Vale a dire guancia destra, labbro superiore (all’altezza del canino) destro e naso (il corrispettivo sinistro per un mancino). Ma come? Per capire il punto della guancia che deve avvicinarsi alla porzione lignea del fucile, fate scorrere due dita affiancate dagli occhi verso la mandibola; dopo pochi centimetri, le dita “cadranno” in una specie di fossa, laddove lo zigomo (porzione ossea) lascia il campo alla guancia. Quello è il punto dove appoggiare il fucile. Troppo in alto corriamo il rischio di darci il fucile negli occhi, troppo in basso corriamo il rischio di spaccarci i denti con il rinculo allo sparo. Anche per questo aspetto, il guardare la propria posizione allo specchio è di grande ausilio nell’evidenziare un errore posturale.
Uno degli errori più frequenti in assoluto è quello di tendere ad alzare la testa all’uscita del piattello; inconsciamente, molti di noi tirano istintivamente su la testa per guardare meglio quello che succede, perdendo non soltanto tempo prezioso in metri (il piattello sta viaggiando veloce) per intercettare il bersaglio, ma anche esponendo il viso a dolorose conseguenze.
Già, perché sparare con la testa non perfettamente posizionata e incassata, come appena descritto, potrebbe causare una “botta” allo sparo sulla porzione ossea/molle del viso piuttosto algica. Teniamo dunque sempre la testa in posizione, anche quando chiamiamo il piattello. E attenzione: chi commette l’errore, lo fa inconsciamente, magari dopo essersi posizionato accuratamente. Davanti allo specchio provate e riprovate più volte i movimenti, compreso il momento in cui chiamerete il piattello, ben sapendo che dovrete riuscire in pedana a mantenere quanto fate a casa.
Sembra impossibile, ma l’esperienza insegna: sparate e ancora sparate, vedrete che la pratica aiuta non poco. Lo spostamento concesso è quello del busto; nella volta precedente abbiamo detto di come i piedi debbano stare fermi per non perdere l‘equilibrio, ma anche la testa e le braccia debbono star ferme in posizione. Si muove e ruota il busto mentre l’insieme testa, collo e fucile è fermo. Se si mantiene la posizione, con una presa salda, ma non esasperata, la testa e il collo sono rilassate, il fucile è accolto naturalmente nell’incavo della spalla e la fucilata viene portata correttamente.